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ITALIA - STRATEGIA ITALIANA SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE 2022-2024











Sul finire dello scorso novembre, il Consiglio dei ministri italiano ha approvato il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale (IA) 2022-2024, frutto del lavoro congiunto del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.

 

Muovendo dalla attuale posizione dell’Italia nel contesto internazionale che la vede collocarsi in una posizione non competitiva in riferimento al settore dell’IA e della correlata necessità di un radicale aggiornamento della strategia nazionale per l’IA, il Programma delinea quelle che sono le ventiquattro politiche che ci si prefigge di implementare nei prossimi tre anni per potenziare il sistema italiano dell’IA nelle tre aree di intervento: i) della creazione e del potenziamento delle competenze (Talenti e Competenze), ii) della ricerca (Ricerca) e iii) dei programmi di sviluppo e delle applicazioni dell’IA nella Pubblica Amministrazione e nel settore privato (Applicazioni). In un’ottica, di effettiva concretizzazione delle finalità perseguite, per ciascuna delle 24 politiche vengono dettagliati gli obiettivi, le possibili azioni da realizzare per il raggiungimento di questi ultimi, le relative eventuali fonti di investimento  e, se del caso, i settori d’intervento consigliati.

 

Di particolare interesse, per ovvie ragioni, sono le policies definite in relazione alle aziende italiane, articolate nelle cinque iniziative di seguito elencate:

 

  1. fare dell’IA un pilastro a supporto della Transizione 4.0 delle imprese, che vede tra gli obiettivi traguardati quello dell’aumento della spesa in R&S rispetto al PIL e del miglioramento della proprietà intellettuale delle soluzioni di IA per aumentare la competitività delle imprese e tra le possibili azioni quelle dell’introduzione di credito di imposta o voucher per l’assunzione di profili stem e dell’aggiornamento dell’elenco spese software e hardware ammissibili agli incentivi Transizione 4.0 [Fonte di investimento: pnrr m1c2 Investimento 1: Transizione 4.0 (€13,38 Mld)];

 

  1. sostenere la crescita di spin-off innovativi e start-up, che vede tra gli obiettivi quelli di aumentare del 30% il numero delle start-up di IA e i ricavi di queste ultime del 50% nel mercato domestico e del 30% nell’export e identificare e supportare scale-up e unicorni e tra le possibili azioni quelle di promuovere l’assunzione di laurendi da parte di scale-up e incentivi fiscali per la crescita e di co-creare progetti di punta per collegare gli attori dell’ecosistema delle start-up [Fonte di investimento: CDP Venture Capital – Fondo Nazionale Innovazione, istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico, con un budget di partenza di €1 Mld e con la mission di mettere assieme e moltiplicare le risorse pubbliche e private dedicate all’innovazione];

 

  1. promuovere il go-to market delle tecnologie IA, che punta ad aumentare del 30% i prodotti e i servizi IA testati tramite sperimentazioni controllate e autorizzate attraverso la promozione del progetto Sperimentazione Italia, una sandbox che consente ad aziende, università e centri d ricerca di sperimentare il proprio progetto innovativo per un periodo di tempo limitato in regime di esenzione temporanea dalla normativa vigente ai sensi dell’art. 36 del D.L. n. 76/2020, per come convertito dalla L. n. 120/2020 e di testare in tal modo tecnologie di IA in condizioni reali o prossime al reale prima della loro eventuale immissione sul mercato.

 

  1. supportare le imprese nella certificazione dei prodotti IA, che mira ad aumentare del 30% il numero di prodotti e servizi di IA certificati dall’UE attraverso la definizione di un sistema di governance nazionale a supporto della certificazione dei prodotti di IA che si affacciano sul mercato in ambiti con profilo di rischio elevato, in particolare per la salute, la sicurezza o i diritti, in linea con la recente proposta di Regolamento sull’intelligenza artificiale della Commissione Europea del 21 aprile 2021 (com(2021)206) e, in ambito sanitario, con il Regolamento Dispositivi Medici, vale a dire il Regolamento (UE) 2017/745, divenuto pienamente applicabile lo scorso 26 maggio 2021 e con il Regolamento Dispositivi Medici Diagnostici in Vitro, vale a dire il Regolamento (UE) 2017/746 che diventerà pienamente applicabile a partire dal prossimo 26 maggio 2022.

 

  1. promuovere campagne di informazione sull’IA per le imprese, che vede tra gli obiettivi perseguiti quello di favorire la sensibilizzazione sui benefici dei prodotti e servizi di IA raggiungendo almeno l’80% delle associazioni di categoria, il 30% degli iscritti alle associazioni di categoria, l’80% dei Competence Center e dei Digital Innovation Hub [Fonte di investimento: pnrr m1c2 Investimento 1: Transizione 4.0 (€13,38 Mld)].

 

Va segnalato che le cinque iniziative sopraelencate vanno lette in sinergia con le ulteriori politiche definite nel Programma strategico, risultando evidente come anche le altre policies in esso fissate e riguardanti, ad esempio, la Pubblica Amministrazione o la Ricerca, possano avere impatti diretti sul mondo imprenditoriale ed essere funzionali al soddisfacimento delle esigenze di quest’ultimo. Al riguardo, si pensi, a titolo meramente esemplificativo, alle possibilità che saranno dischiuse dalla fattiva implementazione dei meccanismi di interoperabilità e di fruibilità degli open data in possesso delle Pubbliche Amministrazioni per lo sviluppo di software IA da parte di aziende private.

 

L’esempio da ultimo proposto inoltre rende manifesta l’importanza del ruolo che la consulenza direzionale, inclusa quella legale e di business, potrà ancora una volta giocare nel supportare le aziende che vogliano avvantaggiarsi delle opportunità offerte dall’IA in termini di maggiore produttività, sviluppo tecnologico e attività analitiche avanzate in tutti i settori. Tali opportunità, in effetti, dovranno essere colte nel rispetto del quadro normativo in essere e in divenire a pena di esporre il settore privato a forti criticità dal punto di vista della (non) compliance alla disciplina pertinente e dei correlati risvolti sanzionatori (a titolo di esempio, si pensi, alla doverosa conformità alle disposizioni in materia di protezione personale, a quelle di cui al recente D.Lgs. n. 200 del 2021, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1024 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico”, a quelle del futuro Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, ecc.), con la non inconsueta e intempestiva corsa al recupero di legalità a fronte di una precipitosa e non sorvegliata fuga in avanti.

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